I Gruppi di Parola

Ho appena terminato a Firenze una formazione con Marie Simon (ricercatrice in psicopedagogia presso l’Università di Lyon-Francia) nonché una delle maggiori esperte mondiali dei Gruppi di Parola.

Devo dire che l’esperienza mi ha molto coinvolta sia sul piano umano che professionale. La passione della docente, il suo sentirsi paladina dei diritti dei bambini, mi hanno commossa.

Ho avuto l’opportunità di riflettere meglio sul disagio dei bambini/ragazzi che vivono la separazione dei loro genitori.

Si presta, infatti, molta  attenzione al disagio degli adulti e si finisce con il  dimenticare quello dei figli.

Spesso si sentono genitori  dire frasi di questo genere:

“Lo facciamo per i figli”; “Prima di tutto i bambini”; “E’ per il loro bene”.

Nella realtà molto spesso i figli non sanno, non capiscono, non decidono, ma provano, provano tante emozioni confuse ed ingarbugliate, ma non ne possono parlare con nessuno.

E’ proprio in questo contesto che si collocano i GRUPPI di PAROLA: gruppi di parola_età evolutivauno spazio offerto ai figli di genitori separati affinchè  abbiano la possibilità di accedere ad una loro narrazione dei fatti dolorosi legati alla separazione o al divorzio.

E’ un’esperienza i cui i bambini o gli adolescenti possono dar voce ai propri desideri , alle proprie ansie , alle proprie paure e reperire, con l’aiuto di un gruppo di pari e con la guida protettiva di un conduttore, strategie possibili per gestire relazioni all’ interno del proprio sistema familiare in cambiamento.

I bambini o gli adolescenti che vivono la separazione o il divorzio dei loro genitori, spesso raccontano che non hanno spazio per ascoltare  o essere ascoltati, per fare le “cose” della loro età: sentono parlare di avvocati e di tribunale e non capiscono cosa cambierà nella loro vita.

E se i genitori pensano che i figli “siano rimasti fuori dal conflitto” o che non sappiano, è vero invece che questi recepiscono le vicende dei “grandi” e sostituiscono le informazioni reali, non sempre chiare, con delle fantasie che molto spesso prendono la forma emotiva del senso di colpa o della propria responsabilità nel conflitto.

La partecipazione ad un Gruppo di Parola semplicemente e “potentemente” offre un’occasione al bambino per

riconoscere le proprie emozioni, i propri sentimenti, i dubbi, le speranze, le risorse presenti dentro di lui e nell’ambiente in cui vive e per nominare le difficoltà di tutti i giorni, attrezzando così i partecipanti affinché ciascuno, forte dell’esperienza di gruppo vissuta, scopra soluzioni praticabili nel suo contesto familiare, riavviando o consolidando la comunicazione all’interno della propria famiglia.mediazione familiare_genitorialità

GRUPPO DI PAROLA : trasformare le emozioni in parole nella certezza che qualcuno disposto ad ascoltare c’è.

Io ci sono.

Luciana Mancuso